Collodio: Sessione #2

Al secondo tentativo siamo arrivati un po’ più preparati e consapevoli. Avevamo meno tempo, rispetto alla prima volta ma sapevamo meglio come muoverci. Abbiamo cercato di evitare di fare gli stessi errori, abbiamo cercato di essere più rigorosi e disciplinati. Avevamo più materiale, ossia più lastre, per fare le prove senza dover lavare e pulire ogni volta il supporto dopo un tentativo fallito. Avevamo ripassato i passaggi e la scaletta dei tempi. Abbiamo cercato di seguire quel metodo che ci è stato mostrato da Alex, il quale si rivela sempre di più un “gigante” di bravura per la naturalezza in cui arriva a risultati stupefacenti. Lui sarà sempre e comunque il nostro modello, il nostro punto di arrivo, il nostro maestro. Abbiamo allestito il set piuttosto rapidamente, eliminato qualche problema di equilibrio precario e poi ci siamo preparati alla seconda sessione. La chimica, come si diceva, ha bisogno di rigore e disciplina, e quando ti dicono che una soluzione non ha vita lunga, devi ricordarti che è sempre meglio avere un piano B. In particolare, questa volta, ci siamo ritrovati con un fissaggio quasi esausto da subito. benchè conservato in bottiglie apposite, forse l’utilizzo su lastre 8×10″ ne pregiudica notevolmente la durata, anche se per pochi esperimenti. Così siamo arrivati al secondo scatto e questa volta siamo andati vicino ad un risultato accettabile. Molte sono ancora le cose da mettere a punto, ma speriamo che già dalla prossima sessione si riesca a far tesoro anche di questi errori e di migliorare ulteriormente. Ma si diceva del piano B, in questo caso abbiamo dovuto smettere perchè alla terza lastra il fissaggio era ormai andato e non lavorava più come avrebbe dovuto. Una bottiglia di rapid fixer avrebbe forse salvato la situazione. La prossima volta ci attrezzeremo. Nonostante i difetti e le imperfezioni siamo usciti orgogliosi con la nostra prima lastra al collodio!